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Manuela Arcuri, la più amata dagli italiani?

di Vincenzo Pitaro

Nonostante la sua perfetta dizione, del tutto priva di particolari accenti, persino di quello pontino, a volte tra amici non disdegna qualche simpatica frase scherzosa in dialetto calabrese, probabilmente appresa da suo padre, originario della provincia di Crotone. 
Lei, come si sa, è nata ad Anagni nel 1977 e cresciuta a Latina, ma delle sue origini calabre, a quanto pare, ne va molto fiera. «La Calabria è la terra di mio padre», ammette con orgoglio, «e, di conseguenza, è anche mia, visto che le radici sono e rimangono qui». 
A manifestare, quasi inaspettatamente, questi nobili sentimenti nei confronti della nostra Terra è una delle più belle e brave attrici italiane, Manuela Arcuri. «Torno ben volentieri in Calabria, ogni volta che posso», dice. «Adoro il suo mare limpido e incontaminato, le sue bellezze naturali, il clima sempre luminoso, le vestigia della civiltà magnogreca... e penso che si dovrebbe fare di più, per restituire ad essa il ruolo che degnamente le spetta, sia in Italia che nel mondo».
Discorrendo di turismo, d’immagine e di quant’altro, perdipiù, la bella Manuela, che molti in Italia continuano a vedere anche come «simbolo di prosperità» (basterebbe pensare alla curiosa iniziativa del Comune di Porto Cesareo che ha deciso di erigere sul lungomare una statua che la raffigura, recante l’epigrafe «A Manuela Arcuri simbolo di bellezza e prosperità»), ci offre uno squarcio illuminante delle sue capacità intellettuali.  
A 34 anni, questa brava artista dalla straordinaria bellezza mediterranea, vanta già una carriera piuttosto multiforme, trascorsa tra successi teatrali (come la commedia pirandelliana «Liolà», con la regia Gigi Proietti) e innumeroveli altri ruoli da protagonista in varie pellicole cinematografiche, dirette da Carlo Vanzina, Vincenzo Salemme, Carlo Verdone, Leonardo Pieraccioni, ecc.
Da quando è riuscita a «bucare» - come si dice in gergo - anche il piccolo schermo con un ruolo di primo piano nell’ormai popolarissima serie televisiva «Carabinieri», prodotta da Mediaset, peraltro Manuela è diventata anche la  «Carabiniera più popolare d’Italia». Per lei, che si è affermata in teatro (recitando a contatto diretto con un pubblico certamente meno numeroso) è stata ovviamente una buona occasione per farsi conoscere ancora di più, artisticamente, dal pubblico italiano. Indossando la divisa della Benemerita, ha infatti sorpreso pure la critica televisiva, riuscendo a dare al proprio personaggio una dimensione di umanità e di credibilità, oltre ad appassionare più di dieci milioni di telespettatori. Quella serie tv, che Retequatro sta ora riproponendo nella fascia mattutina, in effetti, è valsa affinché la gente potesse approfondire la personalità di una grande artista e ha finito letteralmente per conquistare l’immensa «platea» che attraverso il piccolo schermo segue da casa le fiction più avvincenti. In più, forse a causa di questo suo ruolo in tv, Manuela Arcuri, si è conquistata un posto nella «top ten» delle più amate attrici italiane. Il suo successo è senza dubbio motivo di grande soddisfazione anche per la Calabria, considerato che nelle sue «vene scorre sangue calabrese». Dalle varie manifestazioni di simpatia che si registrano ogni volta che torna nella nostra regione, d’altronde, non è difficile percepire quanto l’attrice sia amata. 
«Ciò, naturalmente, non può che farmi piacere», confessa Manuela. «L’affetto che mi viene riservato, e che contraccambio di cuore, è davvero indescrivibile». Stando così le cose, chissà che un giorno non diventi anche testimonial dell’immagine della Calabria nel mondo. Intanto, quali sono gli impegni professionali che attendono Manuela Arcuri? L'attrice sarà prossimamente sul set con un ruolo da protagonista in una miniserie di quattro puntate, prodotta da Ares Film per Canale 5. Si tratta di una fiction, che si inizierà a girare fra qualche mese, ambientata nella Napoli degli anni Cinquanta. 
«Mi piacerebbe comunque fare anche un cinepanettone o un recital musicale in tv», dice Manuela. E aggiunge: «Lavoro fin da giovanissima... Quando ho incominciato non avevo ovviamente un curriculum e mi sceglievano solo per la bellezza. Poi, crescendo, è arrivato il momento in cui bisognava dimostrare anche la professionalità». Oggi, che lei è matura, dunque, piace di più. Anche a livello internazionale. Tant’è che finanche Prince, la rockstar britannica, ha pensato a lei come protagonista per un suo videoclip.

Vincenzo Pitaro
Giornalista Gazzetta del Sud
http://twitter.com/journalist_vp